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La stretta del Comune di Gorizia contro le slot nei locali della città. Macchinette vietate a 500 metri da scuole, chiese e banche In un anno ogni goriziano brucia 744 euro in giochi d’azzardo

Messaggero Veneto

4 dicembre 2018

di Francesco Fain

Nonostante la presenza di una piccola Las Vegas (i casinò di Nova Gorica) alle porte di casa, a Gorizia c’è una forte concentrazione di slot machines e di giocatori.

Conferme chiare e incontrovertibili arrivano dai numeri: il capoluogo isontino conta 263 slot attive nei locali della città, senza contare le centinaia a disposizione degli utenti appena al di là dell’ex confine. E, sempre considerando le sole “macchinette” attive a Gorizia, la quota annuale giocata pro capite dai goriziani ammonta a 744 euro: meno della media regionale (843, 60 euro), più di quella nazionale (444 euro) ma comunque una cifra considerevole e che preoccupa, tant’è che nel 2016 sono stati bruciati nelle macchinette “infernali” qualcosa come 25, 86 milioni di euro.

Tutta questa premessa per inquadrare il fenomeno e annunciare, soprattutto, le contromisure del Comune che scatteranno da qui ai prossimi mesi. «Una parte dei provvedimenti – spiega il comandante dei vigili urbani, Marco Muzzatti – è prevista all’interno del nuovo Regolamento di Polizia locale che andremo ad approvare. E bisognerà adeguarsi entro il 2021. La novità più grande riguarda le distanze: sale-giochi non potranno sorgere nell’arco di 500 metri da scuole, chiese, altri luoghi di culto, banche. In più, viene vietata la pubblicità e le vetrine non potranno essere oscurate».

Tutta una serie di paletti che renderanno Gorizia quasi una città slot free. «Vista la conformazione e la limitata estensione del capoluogo di provincia, potete comprendere che i 500 metri di raggio sono un limite importante», aggiunge Muzzatti. «Ci sono già fortissime limitazioni – fa eco il sindaco Rodolfo Ziberna – che, de facto, elimineranno la maggior parte dei bar con slot machines. Abbiamo approvato, infatti, un regolamento che impone paletti in riferimento alla distanza da scuole, impianti sportivi, luoghi di aggregazione giovanile: in pratica, la maggior parte delle associazioni». Quindi, Gorizia diventerà effettivamente “deslotizzata”? «No. Ma quasi», la risposta del primo cittadino.

I regolamenti, fa eco il comandante della Polizia locale, prevede anche degli incentivi, al momento non quantificati né quantificati, per favorire la riconversione delle sale-giochi.

Ma quali sono i fattori che hanno favorito una crescita così forte della presenza di slot a Gorizia? Sono, principalmente, due. Il primo è, indubbiamente, l’innovazione tecnologica che ha permesso la creazione di nuovi prodotti (si pensi ad esempio alle lotterie istantanee) e l’aumento delle possibilità di giocare, inteso come numero di occasioni, da parte dei consumatori. Il secondo fattore concerne gli interventi legislativi che hanno

interessato il settore. Forse, per alcuni è una certezza, è stato proprio il legislatore stesso, volontariamente o involontariamente, il primo fautore dell’exploit del fenomeno in Italia attraverso gli interventi diretti a liberalizzare il gioco pubblico d’azzardo.

Aggiornata il 4 dicembre 2018