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La sanità è un diritto, l'impegno dei 53 paesi del who

Salute La Repubblica -

11 luglio 2008

Sistemi sanitari forti ma anche rimozione delle barriere come l'accesso insufficiente, costi e mancanza di informazioni. Sono solo alcuni dei punti fondamentali sui quali poggia il nuovo documento d'intenti definito " rivoluzionario" dai sottoscrittori sui sistemi sanitari dei 53 paesi europei che fanno parte della WHO, la World Health Organization. La firma del documento, avvenuta alcuni giorni fa a Tallin (Estonia), impegna i 53 ministri della Salute dei paesi aderenti a realizzare interventi completi e quantificabili per il potenziamento dei sistemi sanitari: " Oggi è inaccettabile il fatto che la gente si impoverisca a causa delle malattie", dichiara il testo, " noi Stati membri ci impegniamo a promuovere valori comuni di solidarietà, equità e partecipazione attraverso politiche sanitarie e allocazione di risorse e per garantire che l'attenzione sia posta ai bisogni dei poveri e di altri gruppi di persone vulnerabili".

La WHO calcola, infatti, che ogni anno le spese sanitarie causino " catastrofi" finanziarie a 150 milioni di persone e spingano 100 milioni sotto il livello di povertà.

" La salute è un diritto di tutti e ha un valore tutto suo. E' nell'interesse di tutte le amministrazioni pubbliche investire nella salute dei loro cittadini poiché la salute della gente arreca un contributo materiale al benessere della nazione", ha detto durante la firma del documento Marc Danzon, direttore regionale della WHO per l'Europa.

Il documento indica in dettaglio gli interventi per rafforzare i sistemi sanitari quali il miglioramento della trasparenza e della responsabilità per i costi sanitari e l'assicurazione che la spesa sia allineata con la politica sanitaria.

" L'aumento degli investimenti nella sanità dà ottimi frutti solo se il denaro è speso bene", ha detto Nata Menabde, vicedirettore regionale della WHO per l'Europa, aggiungendo: " Il sistema sanitario deve dimostrare la sua capacità di usare il denaro in maniera prudente e trasparente". (www.euro.who.int)

Aggiornata il 16 maggio 2013