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La Giunta regionale ha approvato il nuovo Piano regionale della Prevenzione 2014-2018

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28 novembre 2015

Trieste, 28 nov - Il Piano Regionale di Prevenzione - PRP 2014-2018 è stato approvato in via definitiva dalla Giunta regionale su proposta dell'assessore alla salute e Politiche sociali, Maria Sandra Telesca, che ne sottolinea la valenza "nella costituzione di un sistema che consentirà ai cittadini di stare meglio e vivere più a lungo". Il nuovo Piano, che discende dalle linee della Riforma sanitaria regionale, si avvale di percorsi condivisi al fine di assicurare qualità della programmazione, comparabilità di prodotti e risultati e crescita di cultura ed expertise. La sua struttura si basa su quella del Piano Nazionale di Prevenzione - PNP, di cui la Regione ha recepito i principi, impegnandosi a perseguire tutti i macro-obiettivi e tutti gli obiettivi centrali declinati nei Quadri logici regionali. I programmi individuati dal Piano sono trasversali ed integrati ed i sistemi di sorveglianza ("utili alla valutazione dei cambiamenti che il PRP sarà in grado di apportare nel tempo", afferma l'assessore) a supporto dei progetti sono PASSI, OKkio alla salute, HBSC-GYTS e, di recente introduzione, il programma Obesità in gravidanza. Complessivamente i programmi inclusi nel Piano sono 16 e riguardano la prevenzione degli incidenti domestici e di quelli stradali, svariate attività di screening e la sicurezza nelle scuole, il contrasto alle dipendenze e la promozione dell'attività fisica e di un'alimentazione sana e sicura, l'emersione e la prevenzione delle malattie professionali (viene ribadita l'importanza dell'attività di sostegno alle persone affette da malattie amianto correlate e di contenimento dei rischi da amianto, valorizzando il ruolo del Centro Regionale Unico per l'Amianto - CRUA), il miglioramento dei sistemi informativi e di sorveglianza, un più circonstanziato controllo delle malattie infettive, una migliore qualità dell'ambiente. La nuova versione del PRP si caratterizza per l'approfondimento alla medicina orientata al genere quale prospettiva fondamentale dei programmi di prevenzione. Particolare attenzione è stata infatti dedicata al tema della tutela della salute e delle condizioni di vita delle donne, introducendo un rimando esplicito all'endometriosi, oltre a quanto già indicato in tema di sostegno all'allattamento al seno, di prevenzione dei tumori femminili, di attenzione alle differenze di genere nella prevenzione degli infortuni in casa. Il Piano si concentra altresì sulle problematiche della salute dell'adolescente e del bambino, declinando operativamente il ruolo dei servizi per l'età evolutiva, trasversalmente impegnati in programmi che interessano diversi setting: alimentazione, scuola, attività fisica, prevenzione delle dipendenze, incidenti domestici ed altro. Promuovere stili di vita sani, benessere fisico e mentale ed invecchiamento attivo, ridurre il carico di malattia, investire sul benessere dei giovani, rafforzare il patrimonio già esistente di pratiche preventive, mettere a sistema l'attenzione ai gruppi fragili (lotta alle disuguaglianze ed interventi per la prevenzione della disabilità), dare sostegno ad un rapporto salubre tra salute e ambiente ed incrementare la sfida ai microrganismi antibioticoresistenti sono, in buona sostanza, le priorità da attuare secondo criteri considerati di valore strategico, quali la rilevanza dei temi, la coerenza delle politiche adottate, la governance, il miglioramento del sistema nel suo complesso ed il costante sviluppo delle strategie di prevenzione. "Continueremo a sostenere i progetti attivati nel corso del precedente PRP e resi possibili grazie alla creazione di alleanze con soggetti esterni alla sanità, per favorire comportamenti salutari nell'ottica del programma Guadagnare Salute, al quale il Friuli Venezia Giulia aderisce" afferma l'assessore Telesca, che, a tale proposito, ribadisce di considerare fondamentale il rapporto con la Scuola per la realizzazione del Piano. "L'attuazione del PRP - conclude l'assessore - è un obiettivo cui concorrono in modo sostanziale le Aziende sanitarie, che sono chiamate a favorire le azioni trasversali tra i diversi servizi, rivedendo la loro organizzazione e puntando, oltre che sui Dipartimenti di Prevenzione, sui Distretti, sui Dipartimenti di Salute mentale e Dipendenze, sugli Ospedali e sui Centri di cura". Nella fattispecie, il Piano intende sviluppare il potenziale di prevenzione connesso all'attività dei servizi distrettuali (area adulti-anziani ed area minori-famiglia), ed al lavoro dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, in quanto nodi del Sistema dell'assistenza primaria (Primary Health Care) in grado di intercettare i soggetti a rischio di malattia cronica (ambito al quale il Piano pone concreta attenzione sia con interventi in fase precoce sia mediante una attività di gestione e di aumento dell'efficienza del percorso di cura e di contrasto allo sviluppo di aggravamenti e complicanze). Un contesto che ha portato alla valorizzazione del ruolo delle professioni sanitarie nei programmi di promozione della salute e della prevenzione, con rimandi tecnici e l'esplicitazione dei ruoli nei diversi programmi. Infine, oltre a quanto già previsto relativamente ad obiettivi specifici e relativi a disturbi d'ansia e depressivi, è stata accentuata l'attenzione per le persone con problemi di salute mentale, specialmente per quel che concerne il contrasto alle disuguaglianze nella prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili. ARC/LVZ

Aggiornata il 30 novembre 2015