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Infortuni sul lavoro in Regione, rapporto INAIL 2012 : -31,6% nel quinquennio 2008-2012 e - 10,3% rispetto al 2011

REDAZIONE

6 dicembre 2013

Il bilancio degli infortuni avvenuti nel 2012 presenta un marcato calo, mentre cresce il fenomeno delle malattie professionali +4,5% rispetto al 2011. 17.743 gli infortuni sul lavoro denunciati in Friuli Venezia Giulia nel 2012, in costante flessione nell’ultimo quinquennio pari a oltre 30 punti percentuali (-31,6%); non rallenta, invece, il fenomeno delle malattie professionali (+23,7% rispetto al 2008), cui l’Inail ha dedicato la tavola rotonda “le malattie professionali al tempo della crisi” nell’ambito della presentazione del rapporto annuale regionale 2012 tenutasi, ieri, giovedì 5 dicembre, al Palazzo della Regione, a Trieste.

Ad ascoltare l'interessante illustrazione del direttore INAIL FVG, Carmela Sidoti, c'erano l'assessore regionale al lavoro e formazione, Loredana Panariti, l'assessore della Provincia di Trieste, Mariella Magistri De Francesco e numerosi rappresentanti di istituzioni e associazioni, tra gli altri, il presidente di Federsanità ANCI FVG, Giuseppe Napoli e Roberto Ferri, esperto di Federsanità per i progetti per la prevenzione e promozione salute.

“Il trend in calo degli infortuni sul lavoro e quello in crescita delle malattie professionali sono la fotografia delle trasformazioni che stanno interessano il mondo del lavoro in questo momento di importante crisi del sistema produttivo ed economico. Certamente la diminuzione degli infortuni, -31,6% rispetto al 2008 e -10,3% rispetto al 2011, è ascrivibile non unicamente dalla perdurante crisi, ma ad una pluralità di fattori tra cui, sicuramente, gli interventi in materia di salute e sicurezza messi in atto dall’Inail e da tutte le altre Istituzioni che operano nel mondo del lavoro e dall’impegno di imprenditori e lavoratori. D’altro lato la crescita delle malattie professionali anche nel 2012 (+4,5% rispetto al 2011) segna un incremento, importante ma meno marcato di quello registrato lo scorso anno (+13% rispetto al 2010) ci conferma la giusta attenzione che l’istituto sta dedicando al tema con campagne di sensibilizzazione nazionale e attività di studio e prevenzione locali in collaborazione con Regione, Aziende sanitarie, Università e Parti Sociali. Proprio per questa ragione la presentazione del Rapporto regionale Inail, quest’anno, si arricchisce di una tavola rotonda dedicata alle malattie professionali al tempo della crisi, perché la conoscenza dei fenomeni è il primo essenziale passo per progettare e realizzare le azioni più idonee di prevenzione e sicurezza sul lavoro”.

Se in Italia le denunce di infortuni sul lavoro hanno registrato un calo del 9,5%, inFriuli Venezia Giulia si è registrato un più significativo -10,3%, pari a 2.040 casi denunciati in meno.

Anche nel 2012 gli infortuni rimangono ampiamente sotto quota 20.000 e sono complessivamente 17.743.

Gli infortuni mortali avvenuti nel 2012 sono 19, a fronte dei 18 registrati nel 2011. Dei 19 casi, ben 11 si sono verificati in ambiente di lavoro ordinario mentre 8 sono collegati al “rischio strada”, di cui 7 “in itinere”. La quasi totalità dei casi, 17 su 19, ha riguardato lavoratori occupati nel settore industria o servizi, mentre l’agricoltura ed il conto stato hanno registrato, rispettivamente, un solo incidente mortale. I mortali femminili sono stati due ed entrambi infortuni “in itinere”.

La diminuzione degli infortuni ha interessato tutte le province della regione anche se con percentuali differenti. Un calo a due cifre è stato riscontrato nelle provincie di Gorizia (- 15,8% pari a meno 440 casi) e Trieste (-13,5% pari a meno 589 casi), mentre meno marcato, ma ugualmente rilevante, quello verificatosi nelle province di Pordenone (-8,6% ossia meno 397 casi) e Udine (- 7,7% ossia meno 614 casi).

Il 92,2% degli infortuni denunciati nel 2012, ossia 16.392 casi si è verificato nell’ambito delle imprese della gestione tariffaria Inail Industria e Servizi, con una flessione del 10,4% delle denunce rispetto al 2011 e del 32,6% rispetto al 2008, calo superiore a quello registrato nel Nord est e in Italia, e concentrato per il 70% dei casi nelle province di Udine e Pordenone.

Sono 728, invece, gli infortuni nella gestione agricoltura, - 14% rispetto al 2011 e -22,8% rispetto al 2008, riduzione superiore a quella verificatasi nel Nord Est e nel resto d’Italia.

Con 6.461 casi denunciati, il settore in cui si concentra il maggior numero di infortuni in numeri assoluti è quello dei Servizi (36,4% del totale), che occupa circa il 65% degli occupati della regione.

Nel settore Industria si concentra il 30,3% degli infortuni, in particolare nelmanifatturiero si registra il numero maggiore di eventi lesivi, pari al 20,8,% del totale, 3703 casi denunciati. Nelle Costruzioni si verifica il 7,7% degli infortuni regionali (1368 casi), a fronte di una percentuale di occupati pari al 6,3%, indice della rischiosità del settore. Anche le costruzioni, però, hanno registrato una importante diminuzione degli infortuni rispetto all’anno precedente pari al 20,8% (360 casi in meno).

Il Friuli si caratterizza per un’elevata incidenza di infortuni occorsi a lavoratori stranieri, nel 2012 pari al 24,5% del totale, rispetto ad una media nazionale del 15,9%. In termini assoluti gli infortuni occorsi a lavoratori stranieri sono stati 4.267, ossia 380 casi in meno rispetto al 2011 (-8,2%). La percentuale più elevata è nella provincia di Pordenone, dove il 27,3% dei lavoratori infortunati è straniero.

Nella provincia di Udine si verifica il maggior numero, in termini assoluti, di infortuni a lavoratori stranieri: 1.674 denunce, pari al 39,2% del totale degli infortuni occorsi a lavoratori stranieri in regione, seguita da Pordenone con 1.156 casi, pari al 27,1%.

Su 19 infortuni con esiti mortali verificatisi in regione nel 2012, 6 sono occorsi a lavoratori stranieri, due in più rispetto al 2011 e quattro in più rispetto al 2010. A livello regionale, si nota che i paesi di origine degli infortunati stranieri sono prevalentemente quelli dell’Est Europa (Romania, ex Jugoslavia, Albania e Bosnia-Erzegovina).

Quanto agli infortuni che hanno interessato i lavoratori marittimi, in quanto equipaggio di navi iscritte nei porti dell’Adriatico -da Trieste a Termoli-, hanno registrato nel 2012 un incremento del 7,5%, passando da 120 a 129 casi, mentre 2 sono stati gli infortuni con esito mortale, come nel 2011.

1.472 le malattie professionali denunciate nel 2012 rispetto alle 1.408 del 2011, con un incremento del 4,5% e rispetto al 2008 del 23,7%. Un trend in ascesa che nell’ultimo anno ha segnato un rallentamento anche se più contenuto di quello registrato nel Nord Est (+1,4%) e in controtendenza col dato nazionale (-1,6%).

Anche per il 2012 per il settore industria e servizi si è confermato l’aumento delle denunce di malattie osteo-articolari e muscolo tendinee, dovute essenzialmente a movimentazione manuale dei carichi e movimenti ripetuti, e che rappresentano il 66% del totale ( 973 casi sul totale di 1.472).

In controtendenza, invece, il trend delle malattie professionali tra i lavoratori marittimi ove nel 2012 si è registrata una diminuzione dei casi denunciati (58 casi) rispetto al 2011 (66 casi).

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dott.ssa Carmela Sidoti, direttore regionale INAIL FVG

Aggiornata il 6 dicembre 2013