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Il presidente Napoli scrive ai responsabili di 31 strutture: aiutateci a immunizzare prima possibile ospiti e operatori sanitari. «Sostenete il vaccino nelle case di riposo»

MESSAGGERO VENETO

23 dicembre 2020

«Il vaccino è l'unica arma che abbiamo contro il Covid, comunicate al referente della campagna vaccinale i nominativi dei medici e degli infermieri pronti a immunizzarsi». In una lettera inviata alle 23 Aziende per i servizi alla persona (Asp) della regione che complessivamente ospitano circa 4 mila persone e alle otto case di riposo comunali (altre due stanno formalizzando l'iscrizione), il presidente di Federsanità-Anci Fvg, Giuseppe Napoli, invita i responsabili delle strutture a garantire massima collaborazione alla Regione a sostegno della campagna vaccinale che prenderà il via domenica.

L'Asp simbolo

La stessa associazione ha indicato come primo presidio vaccinale l'Itis di Trieste, l'Asp colpita dal virus già nella scorsa primavera: «Simbolicamente, gli operatori sanitari dell'Itis che domenica andranno a vaccinarsi rappresenteranno tutte le Asp del Friuli Venezia Giulia. Saranno loro ad aprire la strada auspicando di vedere molti altri colleghi seguire lo stesso percorso». Napoli risponde così alla richiesta della Regione che, a sua volta, ha ricevuto dal commissario straordinario Domenico Arcuri, l'invito a comunicare quante e quali disponibilità saranno garantite nella fase di avvio.

Da domenica

La campagna vaccinale partirà in tutta Europa domenica prossima. Il 27 dicembre si trasformerà infatti nel giorno simbolo della lotta al Sars-Cov2. In regione sarà operativo «uno dei centri ospedalieri già allestiti per garantire le vaccinazioni. Qui si recheranno anche gli operatori sanitari dell'Itis di Trieste per farsi somministrare il vaccino». Napoli fa sapere, inoltre, che «le persone anziane saranno vaccinate all'interno delle strutture che le ospitano: da qui la richiesta di collaborazione ai responsabili e al personale delle case di riposo e delle Asp affinché mettano a disposizione - ove è possibile - pure medici e infermieri. La vaccinazione contro il Covid dovrà essere svolta con la supervisione del medico». I rappresentanti di Federsanità Anci Fvg sono certi che da parte delle strutture associate non mancherà la collaborazione per garantire la miglior riuscita possibile della campagna vaccinale.

Le prenotazioni

La Regione sta mettendo a punto un sistema di prenotazioni che procederà in parallelo a quello nazionale. «Vogliamo arrivare a una sorta di backup» ha spiegato l'altro giorno il governatore, Massimiliano Fedriga, valorizzando l'esperienza maturata dal Fvg Giulia nell'organizzazione delle campagne vaccinali anti influenzali. Un patrimonio di conoscenze che non può essere sprecato.

Il nodo da sciogliere

Il vero nodo da sciogliere è quello del consenso informato necessario per vaccinare le persone incapaci di intendere e di volere. «Sarà cura della Regione - scrive Napoli - trasmettere quanto prima uno schema di modulo per il consenso alla somministrazione del vaccino». Intanto, ai responsabili delle strutture viene raccomandato di informare i familiari, gli ospiti e pure gli amministratori di sostegno. Questi ultimi hanno più problemi di altri nel rilasciare i consensi: «Avendo potestà giuridica, gli amministratori di sostegno si occupano solo della gestione ordinaria e quindi potrebbe rivelarsi necessario il rilascio di una delega da parte dei giudici che li hanno nominati». La questione è aperta e anche Napoli attende chiarimenti. «È importante - ribadisce il presidente - che le strutture si facciano trovare il più possibile pronte anche dal punto di vista burocratico. Lo staff del commissario Arcuri sta predisponendo un'unica modulistica e non appena sarà disponibile inizieremo a raccogliere le adesioni». L'obiettivo di Federsanità Anci è quello di promuovere le vaccinazioni per provare ad arginare l'infezione.

Il contagio

Le case di riposo e le residenze per anziani continuano a essere tra i luoghi più colpiti dal coronavirus. Ogni giorno, in queste strutture, si registrano nuovi contagi tra gli ospiti e tra gli operatori. Stiamo parlando di migliaia di persone che dall'inizio dell'emergenza sanitaria sono state sottoposte al tampone e molte, troppe, sono risultate positive. Numerosi pure i decessi. Nella stragrande maggioranza dei casi, da mesi gli ospiti non possono vedere i parenti tant'è che - la prima è stata la casa di riposo di Latisana - molte Asp e Rsa si stanno attrezzando con la cosiddetta stanza degli abbracci. Un abbraccio plasticato che fa bene al cuore.

Aggiornata il 23 dicembre 2020