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Grande interesse a lubiana per il progetto del gruppo di lavoro “alps-adriatic disability network” - commissione sanita’ - presieduto dalla regione Friuli venezia giulia. dai neoministri alla sanita’, andrej brucan, e al lavoro, famiglia e affari social

20 dicembre 2004

“La Commissione Sanità e Affari sociali della Comunità di Lavoro di Alpe Adria, presieduta dalla Regione Friuli Venezia Giulia, attraverso il Gruppo di Lavoro “Alps-Adriatic Disabillity Network”, sta fornendo importanti contributi per la disseminazione dell’”International Classification of Functioning, Disability and Health” (ICF), il nuovo strumento di classificazione della disabilità dell’OMS, e per lo sviluppo di iniziative di collaborazione in linea con i programmi ed i progetti dell’UE”. In questo modo, a Lubiana, i neoministri sloveni della Sanità, Andrej Brucan e del Lavoro, Famiglia e Affari sociali, Janez Drobnic, hanno inaugurato, presso l’Istituto sloveno della Riabilitazione, la Conferenza multilaterale “Per lo sviluppo di un linguaggio comune sulla salute e la disabilità nelle Regioni di Alpe Adria. Come promuovere l’applicazione della Classificazione internazionale della Funzionalità, della Disabilità e della Salute (ICF)”. Nel portare i saluti del presidente della Regione, Riccardo Illy, degli assessori alla Salute e Protezione sociale, Ezio Beltrame, per le Relazioni internazionali, Franco Iacop e del presidente della Commissione Sanità e Affari sociali di Alpe Adria, Gino Tosolini, Vladimiro Kosic, coordinatore del Gruppo di Lavoro, ha dichiarato: “Ad un anno esatto dalla costituzione della Rete, quella di Lubiana ha costituito una tappa importante del progetto realizzato in collaborazione con l’OMS, che si propone di “Trasformare le disabilità in abilità”, garantendo risposte integrate ed appropriate ai bisogni delle persone disabili. Per realizzare questo obiettivo – ha evidenziato Kosic - risulta fondamentale la collaborazione tra politici, rappresentanti delle istituzioni nazionali ed internazionali, le associazioni di volontariato, esperti ed operatori dei settori coinvolti, a partire da quello sanitario e socio-sanitario, ma anche della scuola e del mondo del lavoro che, a Lubiana, si sono confrontati sull’applicazione della nuova classificazione, nonché sulle reciproche esperienze”.

Il Gruppo di lavoro di Alpe Adria si pone in continuità con il progetto avviato nell’Anno europeo per le persone disabili dalla Consulta regionale delle associazioni dei disabili del FVG, con il sostegno del Ministero del Welfare e della Regione Friuli Venezia Giulia. Gli impegni assunti dalla Regione FVG il 31 marzo del 2004, a Trieste, durante la prima Conferenza internazionale “ICF per lo sviluppo di un linguaggio comune sulla salute e la disabilità”, della quale è ora disponibile il CD rom (distribuito, in anteprima, a Lubiana), sono stati apprezzati e condivisi dai due Ministri sloveni presenti alla conferenza. Un altro appuntamento importante si è tenuto il 16 dicembre a Pecs, nella Contea del Baranya (Ungheria), alla presenza del vicepresidente dell’Assemblea Generale della Contea, Peter Tasnadi e di numerosi operatori.

“La preziosa collaborazione avviata dalla Regione Friuli Venezia Giulia con la Consulta e la IV Commissione Sanità e Affari sociali della Comunità di Lavoro di Alpe Adria, che ha attivato uno specifico Gruppo di Lavoro, sta permettendo di sperimentare nelle Regioni di Alpe Adria e, in prospettiva, nell’ EUROREGIONE, un modello di rete europea in materia socio-sanitaria”. Così gli assessori regionali alla Salute e Protezione sociale, Ezio Beltrame e alle Relazioni internazionali, Comunitarie e Autonomie locali, Franco Iacop illustrano il progetto. Le persone disabili nell’Europa dei 15 erano 38 milioni di abitanti e, con i 10 Paesi di recente ingresso, tali dati sono destinati ad aumentare considerevolmente. Un confronto a tutto campo sui servizi disponibili nei Paesi e nelle Regioni dell’Europa Centro-orientale per le persone disabili, è l’obiettivo prioritario del progetto, per condividere sia le difficoltà che la ricerca delle soluzioni migliori. “Uno dei temi centrali per la politica sociale e sanitaria che l’UE dovrà affrontare, nell’ottica dell’integrazione è, infatti, la messa a punto di una strategia di intervento adeguata a far fronte alle malattie croniche e al generale processo di invecchiamento che crea disabilità”, evidenzia l’assessore Ezio Beltrame.

Al riguardo, tramite le collaborazioni avviate con il Ministero della Salute della Slovenia, il Ministero degli Affari sociali dell’Ungheria, l’Assemblea Generale della Contea del Baranya (Ungheria) e, in prospettiva, anche con i Land di Carinzia e Stiria e la Repubblica della Croazia, già partner del progetto – precisano i due assessori – potremo insieme costituire un’area pilota per trovare soluzioni e dare risposte adeguate alla crescente domanda di salute e servizi socio-sanitari”. A Lubiana erano presenti anche una delegazione della Regione Veneto in rappresentanza dell’Assessorato delle Politiche Sociali, nonché rappresentanti del Ministero della Sanità della Croazia e della Contea di Vas (in Ungheria).

“Il confronto tra le diverse esperienze e la disseminazione dell’ICF, lo strumento di classificazione funzionale della salute e della disabilità, rappresenta un significativo salto di qualità perché consente di confrontare i dati e di pianificare i servizi, con la finalità di garantire alle persone disabili il diritto alla salute, all’istruzione ed al lavoro. L’applicazione dell’ICF avrà importanti ricadute per migliorare le politiche socio-sanitarie dei paesi e delle regioni coinvolte”, hanno affermato Matilde Leonardi, dell’Istituto Neurologico “Carlo Besta”, di Milano, Coordinatore scientifico e rappresentante per l’OMS del progetto ICF in Italy, e Vladimiro Kosic, coordinatore del Gruppo Progetto “Alps-Adriatic Disability Network” della Commissione Sanità e Affari sociali di Alpe Adria.

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Aggiornata il 16 maggio 2013