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Giunta approva piano prevenzione 2010-2012

ARC Trieste

29 dicembre 2010

Promozione della salute quale bene individuale ma anche interesse collettivo attraverso un complesso di azioni positive che puntano a migliorare le condizioni di vita della popolazione riducendo i rischi legati ad abitudini e stili di vita potenzialmente dannosi, contrastando gli eventi infortunistici (sulle strade, sul lavoro, a casa) e le patologie professionali, garantendo programmi organizzati di 'screening'. Il tutto in un quadro di forte sinergia e collaborazione non solo tra Regione, Enti locali, imprese, mondo del volontariato, istituzioni scolastiche, ma anche a livello interregionale, e con il supporto di efficaci strategie comunicative capaci di diffondere conoscenze e di incidere su comportamenti e atteggiamenti.

Sono questi, come sottolinea l'assessore alla salute Vladimir Kosic, gli obiettivi del " Piano regionale della prevenzione 2010-2012" che la Giunta regionale ha approvato oggi in via preliminare, nel pieno rispetto degli indirizzi e delle metodologie indicati nell'analogo documento predisposto a livello nazionale.

Il Piano, ben 268 pagine, parte da quello che è il quadro di riferimento in fatto di salute in Friuli Venezia Giulia. In un contesto di progressivo invecchiamento della popolazione e di un basso indice di fecondità, le principali cause di morte sono le malattie cardiovascolari e i tumori, che possono essere apprezzabilmente ridotti sia adottando abitudini di vita sane che grazie a diagnosi precoci. Concetti non ancora radicati negli adolescenti, tra i quali invece fumo e alcolici sono troppo desiderati. Parallelamente il 'profilo salute' non manca di evidenziare la presenza di infortuni sul lavoro o nell'ambiente domestico, e soprattutto di incidenti stradali (110 morti e 6.459 feriti nel 2008).

Da qui sono quattro - spiega l'assessore - le macroaree in cui il Piano della prevenzione è articolato, che si sviluppano in 19 diverse linee progettuali di intervento, per affrontare le problematiche di tutte le età e di tutte le condizioni sociali.

Il primo settore è quello della 'medicina predittiva', rivolta a persone sane o senza patologie evidenti, nelle quali si cercano i segni di fragilità che danno una certa predisposizione a sviluppare malattie molto frequenti come quelle cardiovascolari o i tumori del colon retto.

L'area che vede il maggior numero di iniziative è quella della 'prevenzione universale'. Sono comprese in essa i progetti per prevenire gli infortuni sul lavoro, stradali e domestici; per ridurre l'insorgenza di malattie infettive, anche attraverso le vaccinazioni; per migliorare la qualità dell'ambiente riducendo i fattori inquinanti; per garantire la sicurezza degli alimenti; per favorire stili di vita sani, basati su una corretta alimentazione e sulla promozione dell'attività fisica.

Alla riduzione dell'incidenza delle malattie cardiovascolari e delle principali forme tumorali (carcinoma della mammella, della cervice uterina e del colon-retto) è dedicata l'area della " prevenzione in popolazioni a rischio". In questo contesto saranno consolidati i programmi di screening, per i quali si punta ad accrescere le percentuali di adesione, che appaiono ancora troppo limitate nonostante la provata efficacia di una diagnosi precoce.

Quarto ed ultimo settore di intervento quello della 'prevenzione delle complicanze e recidive', rivolto alla promozione della salute tra gli anziani, autentica risorsa della società, da preservare da patologie cronico-degenerative.

Sono inoltre state individuate altre aree progettuali che si occupano, tra l'altro, di problemi legati alla presenza di amianto, di lavoro agricolo, di broncopneumopatie croniche, di odontoiatria sociale.

L'assessore Kosic ricorda infine come la collocazione geografica del Friuli Venezia Giulia costituisce un elemento di vantaggio che favorisce la realizzazione di reti collaborative con regioni dell'Italia settentrionale, con la Slovenia e con il Land austriaco della Carinzia. Proprio in questo senso si sta predisponendo iniziative congiunte con gli assessorati alla salute della Lombardia e del Veneto per un coordinamento dei piani e delle attività di prevenzione.

ARC/PPD

Aggiornata il 16 maggio 2013