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Giudici tutelari , ass 6 e comuni: accordo sull’amministratore di sostegno, figura grazie alla quale vengono limitate al minimo interdizione e inabilitazione - si’ alla formazione delle figure che ricopriranno tale ruolo - verso la costituzione di un “albo

4 novembre 2004

Prosegue l’impegno dell’Azienda sanitaria nella definizione delle modalità per l’applicazione della recente legge sull’amministratore di sostegno, figura riconosciuta come l’istituto principale per l’assistenza ai soggetti incapaci, con la conseguenza che l’interdizione e l’inabilitazione vengono considerate istituti sussidiari ed eventuali.

Il provvedimento ha dunque l’obiettivo di tutelare mediante interventi di sostegno temporaneo o permanente – e il tutto con la minore limitazione possibile della capacità d’agire (mentre prima o si era in grado di intendere e di volere o si veniva interdetti totalmente) - le persone che non sono in grado di espletare le funzioni della vita quotidiana, quali disturbati psichici, anziani della quarta età, handicappati sensoriali, alcolisti, tossicodipendenti, soggetti colpiti da ictus, malati morenti e in alcuni casi detenuti ed extracomunitari.

L’Ass 6 gestisce numerosi casi del genere, ma anche i Comuni ne seguono molti e in questo momento non è facile per nessuno capire come si applica la legge nel quotidiano. E’ per altro richiesto uno sforzo organizzativo non da poco, che implica collaborazione tra gli uffici giudiziari (è infatti il giudice tutelare che affida l’incarico all’amministratore di sostegno) e i servizi territoriali, i servizi socio-sanitari, il mondo del volontariato.

Con l’obiettivo di fare chiarezza, l’Ass.6 aveva già organizzato un seminario di formazione, ora sta promuovendo confronti a più livelli. In particolare, nel corso di un incontro con i rappresentanti dei servizi sociali, assessori dei Comuni della provincia e giudici tutelari del pordenonese, si è raggiunto un accordo tra Ass 6, Comuni e Tribunale per agire in modo coordinato sia rispetto alle istanze che giungono sia rispetto alla necessità di un raccordo con il volontariato per reperire le figure in grado di svolgere il ruolo dell’amministratore di sostegno, decidendo anche di attivare un corso per la formazione di quanti si rendono disponibili.

E’ emersa anche l’opportunità di creare un albo in cui, per gruppi, siano riunite le diverse figure professionali che di volta in volta, in base alle esigenze della persona, possano essere incaricate di ricoprire il ruolo dell’amministratore di sostegno

Un secondo incontro tra i giudici tutelari e i responsabili (e collaboratori) dei Distretti sanitari dell’Ass 6 è servito infatti a individuare i medici che possono assolvere a tale compito, convenendo sull’opportunità che siano il più possibile vicini alla realtà in cui vive la persona da sostenere, sia territorialmente che per conoscenza di quel caso.

 

Aggiornata il 16 maggio 2013