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Ecco la sanità che verrà: varato il dpef 2008-2011

28 giugno 2007

Aggiornamento Lea, lotta al precariato, cure primarie e ospedali, qualità dei servizi e coinvolgimento cittadini: sono queste le azioni portanti in campo sanitario del Dpef 2008-2011, approvato oggi dal Consiglio dei ministri.

“Con il Dpef - ha sottolineato il ministro della Salute, Livia Turco - abbiamo confermato l’impegno per rafforzare il nostro sistema sanitario. Con più risorse per gli investimenti strutturali, con più attenzione ai nuovi bisogni di salute degli anziani non autosufficienti, per lo sviluppo della rete delle cure primarie e con la promozione dell’assistenza odontoiatrica, avviando anche nuove forme di assistenza integrativa. Ma abbiamo anche affrontato il nodo del precariato e della valorizzazione del personale sanitario nell’ambito di un più generale processo di ammodernamento del sistema sanitario basato sulla qualità e la sicurezza delle cure. Il tutto in un quadro di ritrovata stabilità economica del Ssn frutto della precedente legge finanziaria, del Patto per la salute e dei piani di rientro regionali dal deficit sanitario.".

Su queste basi - ha continuato la Turco - " affronteremo anche la revisione completa del sistema di compartecipazione alla spesa nel segno dell’equità con riferimento alle condizioni economiche reali dei cittadini e abbiamo posto le basi per una nuova politica del farmaco, capace di coniugare l’appropriatezza della spesa con il rilancio della ricerca e dell’innovazione scientifica. Insomma il Dpef Sanità pone ormai a regime l’opera di rilancio della sanità pubblica italiana avviata dal Governo, coinvolgendo direttamente anche i cittadini attraverso forme costanti di monitoraggio del loro gradimento sui servizi ricevuti”.

Il Dpef registra la stabilizzazione della spesa sanitaria del Ssn rispetto al Pil. Una prova, secondo il ministero, dell'efficacia delle misure di contenimento previste dalla Finanziaria 2007 e dai piani regionali di rientro dal debito sanitario. Nel documento si sottolinea inoltre la volontà del Governo di rafforzare le azioni di riorganizzazione del sistema già individuate nel precedente Dpef e volte a:

1. l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (Lea), superando prestazioni ormai obsolete e potenziando prestazioni ad elevata rilevanza sociale. In questo quadro si sta procedendo alla revisione dei 43 Drg (Diagnosis related group) ad alto rischio di inappropriatezza;

2. l’attuazione di un sistema di monitoraggio attraverso un " pacchetto" adeguato di indicatori;

3. l’ammodernamento del sistema sanitario focalizzato sulla valorizzazione delle risorse umane, a partire dai medici e dal personale sanitario puntando anche a completare il processo, avviato con la Finanziaria 2007, di superamento del fenomeno del precariato;

4. la riorganizzazione e potenziamento della rete delle cure primarie promuovendo forme evolute di associazionismo tra i medici e di integrazione con l’attività dei distretti sanitari;

5. la riorganizzazione della rete ospedaliera e razionalizzazione dei sistemi di acquisto di beni e servizi;

6. un programma per la promozione permanente della qualità del Ssn attraverso il monitoraggio del gradimento dei servizi da parte dei cittadini-utenti.

Nei limiti delle risorse disponibili, il Governo ritiene importante accompagnare queste azioni con alcuni interventi volti a potenziarne gli effetti:

1. l’adeguamento delle risorse a disposizione del cofinanziamento degli investimenti in edilizia sanitaria e innovazione tecnologica;

2. la riforma del sistema di regolazione del settore farmaceutico, con l’obiettivo sia di garantire un più adeguato controllo della spesa sia di offrire alle imprese un nuovo assetto di regolazione dei prezzi che dia loro certezze e crei un contesto di mercato più favorevole alla competizione e all’innovazione e più incentivante gli investimenti in ricerca e sviluppo nel nostro paese;

3. la revisione del sistema della compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini, per improntarlo a una maggiore equità con riferimento alle condizioni economiche delle famiglie (tramite l’indicatore sulla situazione economica equivalente-Isee);

4. la promozione dell’assistenza odontoiatrica anche attraverso il miglioramento delle forme di regolazione e incentivazione dei fondi sanitari integrativi;

5. l’avvio, nell’ambito di un programma volto a tutelare le situazioni di fragilità, di un graduale percorso di passaggio della Sanità penitenziaria nell’ambito del Ssb.

Il Governo conferma infine la necessità di sviluppare l’integrazione socio-sanitaria, compatibilmente con le risorse disponibili, a partire dall’assistenza ai non autosufficienti per la quale occorre incentivare l’assistenza domiciliare integrata, che costituisce una forma di servizio più appropriata alle esigenze del cittadino non-autosufficiente rispetto all’istituzionalizzazione in strutture residenziali, con l’importante corollario di una spesa per assistito notevolmente inferiore.

Dal Sole 24 Ore Sanità

 

Aggiornata il 16 maggio 2013