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Domani è la Giornata del Braille. Al Revoltella si celebra tra storia e quotidianità

Il Piccolo

20 febbraio 2015

Da quasi due secoli serve ai non vedenti, garantendo loro una modalità di lettura e di scrittura che diventa semplice e diretto strumento di contatto con il mondo che li circonda. Parliamo dell’alfabeto Braille, che porta il nome del suo inventore, il francese Louis Braille, struttura di cui domani si parlerà diffusamente, nell’ambito dell’ottava Giornata nazionale del Braille, in programma all’auditorium del Revoltella. Dalle 9.30 alle 12.30, dopo il saluto delle autorità, esperti e rappresentanti delle istituzioni che si occupano dei non vedenti approfondiranno i temi legati all'inserimento nella società, attraverso questo alfabeto, dei portatori di handicap visivi. Artefici dell’iniziativa sono l’Istituto Rittmeyer, attivo in città da più di un secolo, nell’ambito del sostegno ai non vedenti, e il Club italiano del Braille, fondato nel 2003, con lo specifico scopo di promuovere e diffondere l’uso di tale sistema di scrittura e di lettura per non vedenti. Il tutto con la collaborazione del Comune e il patrocinio della Consulta regionale delle associazioni di persone disabili e delle loro famiglie di cui è presidente Vincenzo Zoccano. Il Club del Braille ha fra l’altro contribuito all’istituzione, avvenuta con la legge 126 del 2007, della Giornata nazionale del Braille, che si celebra il 21 febbraio di ogni anno e che è diventata un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica, chi opera nell’ambito dell’educazione dei minorati della vista e tutti coloro che vivono direttamente o indirettamente la cecità, sulla validità e sull’attualità del sistema di scrittura e lettura Braille. «L’appuntamento di domani – spiegato Elena Weber, responsabile del Rittmeyer – costituisce un momento di sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei confronti delle persone non vedenti, nel quale le pubbliche amministrazioni e gli organismi del sociale possono promuovere idonee iniziative di sensibilizzazione e solidarietà, nonché studi, convegni, incontri e dibattiti per richiamare l’attenzione e l’informazione sull’importanza che il sistema Braille riveste nella vita delle persone non vedenti e di quanti sono coinvolti nelle loro vicende. Lo scopo – ha aggiunto – è di sviluppare politiche pubbliche e comportamenti privati che allarghino le possibilità di reale inclusione sociale e di accesso alla cultura e all'informazione per tutti coloro che soffrono di minorazioni visive». Ugo Salvini

Aggiornata il 20 febbraio 2015