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Dall’Ipasvi di Trieste il progetto pilota per l’umanizzazione delle cure

www.panoramasanita.it

9 febbraio 2015

Presentato a Trieste all’assessore Telesca il progetto per formare (e certificare) oltre 1000 infermieri delle aziende sanitarie del Friuli Venezia Giulia sulla umanizzazione delle cure. Previsto anche il coinvolgimento dei cittadini-utenti, certificazione a cura della piattaforma europea Expero4care. Paoletti, Presidente Ipasvi Trieste: «Si tratta di favorire un approccio multi professionale e personalizzato che garantisca la presa in carico del problema di salute del paziente cittadino, in maniera uniforme su tutto il territorio regionale».

Se questo progetto verrà attivato – fra la primavera 2015 e i primissimi mesi del 2016 – il Friuli Venezia Giulia sarà la prima regione italiana a dotarsi di un progetto formativo accreditato da un ente certificatore esterno, grazie a un sistema europeo che coinvolge sia gli operatori che i cittadini. Il progetto riguarda l’umanizzazione delle cure, ed è stato ufficialmente illustrato lo scorso 6 febbraio all’assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca dal presidente di IPASVI Trieste Flavio Paoletti, coordinatore di IPASVI FVG. «Si tratta – ha spiegato Paoletti ai convegnisti dell’NH Hotel di Trieste – di favorire un approccio multi professionale e personalizzato che garantisca la presa in carico del problema di salute del paziente cittadino, in maniera uniforme su tutto il territorio regionale. Proprio come prevede la normativa sanitaria recentemente riformata. Il progetto pilota di umanizzazione del caring, quindi, grazie alla sinergia fra Assessorato alla salute, IPASVI, Università degli Studi di Trieste e Università degli Studi di Verona, potrebbe usufruire della certificazione della piattaforma europea Expero4care, a conclusione di un percorso formativo per un migliaio circa di infermieri professionisti delle Aziende AAS1-2-3-4-5, includendo gli ospedali di Trieste e di Udine, il Burlo Garofalo di Trieste e il Cro di Aviano, oltre a un centinaio circa di cittadini». Lo scopo, infatti, è quello di mettere al centro del percorso di salute dei pazienti l’umanizzazione delle cure e la professionalità del personale infermieristico: di valorizzare quindi anche l’aspetto etico e di ricaduta della qualità dei servizi, al di là della stretta vigilanza sui costi, pur importanti, di sostegno al processo. Al convegno, oltre all’assessore Telesca hanno preso parte Nicola Delli Quadri, Commissario Straordinario dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Trieste e dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 1 Triestina, con i docenti universitari Carlo Chiurco (Dipartimento di Filosofia, Pedagogia e Psicologia dell’Università di Verona), Sara Cervai (Dipartimento Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste) e Luigina Mortari (Dipartimento di Filosofia, Pedagogia e Psicologia, Università di Verona). IPASVI Trieste ha anche svolto la sua assemblea annuale 2015, ribandendo priorità precise: dalle modalità di lavoro degli infermieri, l’assunzione dei neolaureati, alla stabilizzazione dei precari con adeguamenti contrattuali. Fondamentale per IPASVI anche la riorganizzazione del pronto soccorso con due obiettivi: i codici bianchi al momento del triage dovrebbero essere indirizzati ad ambulatori infermieristici e/o medici specialistici. Questo permetterebbe di ovviare concretamente all’intasamento del pronto soccorso attraverso l’utilizzo di nuove figure professionali. Altrettanto importante, per le stesse ragioni, consideriamo l’attivazione a breve termine del pronto soccorso ortopedico e la sperimentazione di modelli ospedalieri organizzati per complessità assistenziale.

 

Aggiornata il 10 febbraio 2015