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Coltivare le diverse abilita’ per essere piu’ umani grande successo al gervasutta per la manifestazione pubblica “nati due volte” . auspicato un maggiore ’impegno delle istituzioni a fare di più …

30 gennaio 2005

Il percorso della riabilitazione delle persone diversamente abili si completa con l’inserimento familiare, sociale e lavorativo e coltivare il talento dei diversi costituisce una ricchezza a vantaggio di tutti perchè favorisce la ricerca della vera felicità e la costruzione di una società pensata non solo per i più forti... Questo, in sintesi, il messaggio proposto ad un folto pubblico sabato pomeriggio (29 gennaio) all’Istituto di Medicina Fisica e Riabilitazione, “Gervasutta”, di Udine. L’occasione è stata fornita dall’iniziativa “Nati due volte. Manifestazione dedicata alle persone con disabilità che lottano non per diventare normali”. L’iniziativa è promossa dall’Associazione culturale “La Rinascita”, in collaborazione con la Consulta regionale delle Associazioni dei Disabili del Friuli V. G. e l’Istituto “Gervasutta”, di Udine, con il patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia, della Provincia del Comune di Udine e dell’A. S. S. N.4 “Medio Friuli”, con il contributo della Cooperativa Sociale O. n. l. u. s. “Dinsi une man”, del Centro Servizi Volontariato del Friuli Venezia Giulia, del Tribunale per i Diritti del malato, di Chinesport, del sig. Dino Galante e del Laboratorio ortopedico-Sport e Riabilitazione. Oltre 200 persone, particolarmente attente e coinvolte, hanno partecipato alla manifestazione pubblica e alla proiezione del film “Le chiavi di casa”, di Gianni Amelio (il regista, atteso al Gervasutta, è stato trattenuto in Cina per la realizzazione del suo ultimo film). Presenti, tra gli altri, numerosi rappresentanti del mondo delle associazioni e delle istituzioni, tra questi gli assessori ai Servizi sociali del Comune e della Provincia di Udine, rispettivamente Daniele Cortolezzis e Alessandro Cigolot, l’ex presidente della Regione, Renzo Tondo, nonchè il direttore generale dell’Agenzia regionale della Sanità, Gino Tosolini e per l’ASS n. 4 Medio Friuli, Cristina Novelli, responsabile del Dipartimento di Assistenza Geriatrica. Ad illustrare le motivazioni dell’iniziativa sono intervenuti il direttore sanitario del Gervasutta, Alessandro Fanzutto e il direttore del Dipartimento di riabilitazione, Paolo Di Benedetto, che hanno evidenziato come la manifestazione si inserisce in un percorso già avviato “per accompagnare i pazienti non solo con prestazioni sanitarie di eccellenza, ma anche nei momenti di integrazione sociale, attraverso la collaborazione con le associazioni e le famiglie e con momenti come quello odierno”. Al riguardo il promotore dell’iniziativa Ennio Di Bortolo, presidente dell’associazione culturale “La Rinascita”, che è riuscito a coinvolgere numerosi partner, nel raccontare la sua esperienza, il coraggio e la “gioia di vivere” che, comunque, riesce a trasmettere, ha sollecitato le istituzioni ad impegnarsi di più per garantire una migliore integrazione e qualità della vita anche alle persone diversamente abili. Un esempio su tutti: 3 milioni di disabili, in Italia, non possono fruire delle loro città perchè sono ancora troppo pesanti i limiti delle barriere architettoniche... In ogni caso – ha precisato – la nostra regione è ancora un’isola felice. La richiesta del riconoscimento reale dei diritti alla salute, allo studio e al lavoro è stato ribadito anche nell’intervento di Vladimiro Kosic, presidente della Consulta regionale delle Associazioni dei disabili. “ Abbiamo avuto buone leggi che hanno sostenuto un processo di inclusione e che hanno combattuto l’emarginazione – ha dichiarato – ma forse si è parlato ancora troppo poco del privato. Basti pensare che ogni anno sono necessari 3 miliardi di ore per assicurare assistenza alle persone con disabilità (dal Libro Bianco del Ministro Maroni) e il 95% di quel tempo proviene dalle reti di solidarietà familiare, quindi lo Stato, le Regioni, i Comuni e le ASL (5%) potrebbero fare di più.. Anche perchè – ha concluso Kosic – coltivare il talento dei diversi conviene a tutti, facendo così levitare le briciole di una società futura pensata non solo per i pugili e i calciatori... Così, inoltre, potremmo anche comprendere meglio la differenza tra piacere e felicità”.

La diversità come ricchezza è stata al centro dell’intervento del sindaco di San Canzian d’Isonzo, Pizzoni, che ha evidenziato gli aspetti positivi della “diversità”, una condizione che non è limitata alle disabilità e che non può certo modificare le qualità, le capacità e le attitudini di una persona, eccetto che per le due ruote in più.. “E poi – ha dichiarato - siamo tutti un pò diversi”; da cui l’ invito a “metterci di più in gioco” e a far fruttare meglio le nostre abilità. Da don Pierluigi Di Piazza è venuta, poi, una coinvolgente riflessione sull’esigenza di ripensare profondamente il concetto di normalità per riconoscere la diversa umanità che ci dovrebbe tutti accomunare.

Al riguardo Don Di Piazza ha citato esempi della cosiddetta “normalità” di coloro che troppo spesso dimenticano, invece, la dimensione umana, da cui vengono le guerre, le violenze, gli sfruttamenti e altre atrocità, “troppo spesso generate dalle barriere più pericolose: quelle della durezza del cuore e della chiusura delle intelligenze..”.

Infine, particolarmente interessante è stata anche la presentazione del film da parte del critico del “Messaggero Veneto”, Paolo Polesini che ha evidenziato la “straordinaria naturalezza” del film tratto dal libro di Pontiggia “Nati due volte”, nonchè la delicatezza con cui affronta questi temi e, più in generale, il tema dell’amore, da un punto di vista sempre diverso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Aggiornata il 16 maggio 2013