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Beltrame a convegno su coma e risveglio

8 novembre 2004

 

(ARC) Udine, 06 nov - ¨ Coma e Risveglio: esperienze e prospettive - il percorso della riabilitazione¨, è il tema del convegno che si è tenuto al Centro Paolino di Aquileia di Udine, organizzato dall’ assessorato regionale alla Salute, dalla Consulta regionale delle Associazioni dei disabili del Friuli Venezia Giulia, dall’ Associazione ¨ Amici traumatizzati cranici¨ del FVG, dal Coordinamento nazionale Associazioni trauma cranico, da ¨ Medicina e persona¨, dall’ Istituto di Medicina fisica e riabilitazione ¨ Gervasutta¨ di Udine, dall’ Associazione di riabilitazione del FVG (ART), dal Centro culturale ¨ Il villaggio¨, dal Centro servizi volontariato del FVG e da Federsanità ANCI del FVG

Il convegno è stato un’ occasione per un ampio confronto sulle risposte più appropriate per la gestione clinico - riabilitativa del coma prolungato e dei suoi gravi esiti, da collocare in un percorso unitario ed integrato di collegamento tra la fase intensiva ospedaliera e quella successiva della riabilitazione.

Per affrontare con chiarezza il problema sotto il profilo socio-sanitario, ha esordito l’ assessore regionale alla salute Ezio Beltrame, è necessario, innanzitutto, avere una chiara visione della situazione esistente ed avere dati di conoscenza, perché non si può dare una risposta concreta, in un sistema così complesso, solo pensando a governare la domanda, riducendo il tutto ad un fatto puramente finanziario.

Dal dibattito, ha detto l’ assessore, sono emerse alcune idee guida che si collegano a quanto la Regione sta facendo, soprattutto nel campo dell’ integrazione, intesa non solo come socio-sanitaria, ma anche economica, della casa, dei trasporti, della formazione, per costruire un modello su cui possano funzionare, in maniera ordinaria, tutte le materie che si affrontano.

Il Piano della riabilitazione, ha aggiunto Beltrame, nato per affrontare una situazione di emergenza relativa ad alcune strutture esistenti, è stato utilizzato come esperimento.

Gli ospedali regionali, ha detto l’ assessore, hanno sia il primato di essere tra i migliori d’ Italia ma anche quello di avere degenza più lunga e questo perché il tempo che intercorre tra il periodo acuto in ospedale e il momento dell’ assistenza sul territorio non è sufficientemente presidiato; per cui abbiamo 700 posti di RSA che non corrispondono alle reali esigenze, con una richiesta, che si aggira su 50 mila persone in situazione di non autosufficienza.

Il Piano della riabilitazione, ha aggiunto Beltrame, ha l’ obiettivo di andare a coprire la fase intermedia. Con questo provvedimento si stanno predisponendo i progetti su Cividale, Maniago, Sacile, San Vito e Latisana, con previsione di programmi di hospice o di RSA riabilitative.

In regione, ha detto l’ assessore, esistono 6 mila posti per acuti; ci sono 10 mila posti letto residenziali per anziani che si suddividono in autosufficienti e non autosufficienti; numeri elevatissimi che, dal punto di vista qualitativo non sono in grado di dare una risposta flessibile, elastica, facilmente integrabile con le altre strutture del territorio.

In base alle strutture esistenti, ha proseguito Beltrame, bisogna avere idee guida, ben chiare, in cui si preveda una fase acuta ben presidiata, una intermedia da inventare, partendo da esperienze già maturate con capacità di risposta concreta, ed un territorio protagonista in cui operino assieme ospedali, professionisti, nuove politiche e strutture.

 

Aggiornata il 16 maggio 2013