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Asp "casa lucia" di pasiano di pn - scheda

28 luglio 2008

I primi quattro ospiti, due donne e due uomini che hanno superato il traguardo dei 75 anni di età, arriveranno mercoledì prossimo, 30 luglio. Entro la fine dell'anno saranno occupati tutti i 60 posti letto disponibili.

Due piani, al centro di Pasiano di Pordenone, ma con un ampio spazio verde a disposizione, l'ASP, azienda pubblica di servizi alla persona " Casa Lucia" inaugurata ieri sera è una struttura residenziale destinata all'accoglienza di persone non autosufficienti, di norma anziani, non più in condizione di permanere nell'ambito familiare.

Definita e autorizzata dalla Regione come " struttura protetta", opererà grazie ad una convenzione con l'Azienda per i servizi sanitari n. 6.

Oltre alle camere per la degenza, ai saloni per la ristorazione, alla cucina, agli uffici e alle stanze per il personale, non mancano un ben attrezzato ambiente destinato alla fisioterapia ed uno per un parrucchiere.

Il personale infermieristico e fisioterapico è della cooperativa sociale KCS - Caregiver di Bergamo. Complessivamente a regime gli operatori saranno una cinquantina, che garantiranno anche varie attività di animazione.

La realizzazione di Casa Lucia, sostenuta negli anni da parte dei Comuni di Pasiano di Pordenone, Prata di Pordenone e Brugnera e dalla parrocchia di San Paolo Apostolo di Pasiano, non è stata impresa né facile né tanto meno breve.

Nel 1996 una benefattrice di Pasiano, Lucia Gerardi, lasciò per testamento alla comunità e alla parrocchia, allora retta da monsignor Livio Concina, beni e denaro per il valore di un miliardo di vecchie lire, da impiegare per una struttura di accoglienza. Il progetto, portato avanti con tenacia da monsignor Concina, trovò subito il convinto sostegno delle tre amministrazioni comunali, che contribuirono con un miliardo 850 milioni ciascuno. Fu acquistato un immobile da ristrutturare, con un ampio terreno, proprio in centro, a pochi passi dalla chiesa. E fu stabilito che " Casa Lucia", una volta realizzata, avrebbe dovuto essere destinata prioritariamente all'accoglienza di residenti nei tre Comuni, in cui abitano circa 25 mila persone.

Ma per completare l'opera le risorse iniziali non erano ancora sufficienti. Fu dunque decisivo, nel 2003, un contributo in conto interessi dell'amministrazione regionale (135mila euro all'anno per dieci anni).

L'inaugurazione, particolarmente attesa, è apparsa dunque come un momento liberatorio per l'avverarsi di un sogno durato 13 lunghi anni. Per questo ieri a Pasiano si è vissuta un'autentica festa di paese, che naturalmente ha coinvolto anche le vicine comunità di Brugnera e di Prata. Una festa iniziata nel tardo pomeriggio nell'area antistante la sede municipale di villa Saccomanni, da cui si è staccato un corteo, preceduto dalla banda comunale di Prata e dalle majorettes, diretto verso la sede arcipretale, ove il vescovo di Pordenone, monsignor Ovidio Paletto, e i sacerdoti dei tre paesi hanno celebrato la funzione religiosa, accompagnata dai cori parrocchiali di Pasiano, Azzanello e Cecchini.

Alla fine i discorsi ufficiali e il taglio del nastro.

ARC/PPD

Aggiornata il 16 maggio 2013