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Appuntamento a lignano per la sicurezza in mare con mauro pelaschier

26 marzo 2002

Il mare va affrontato con la preparazione e gli accorgimenti necessari, e per questo occorre sviluppare e valorizzare la cultura del mare, creare una “scuola di marineria” che possa trasmettere i valori e le attrattive dell’elemento marino e dell’ambiente in accordo con gli enti e le realtà chiamate a operarvi. Questi i contenuti del convegno “Sicurezza in mare e informazione”, svoltosi nella sede dell’Aiat, ex Azienda di soggiorni, di Lignano Sabbiadoro, organizzato dall’Associazione regionale stampa agricola e dell’Ambiente, dalla Federsanità Anci e dal Comune, presente lo skipper-giornalista Mauro Pelaschier. Si è trattato di un’iniziativa che, come ha detto il moderatore Carlo Morandini -”Ha saputo rispondere alle attese degli organizzatori con una serie di interventi che hanno arricchito il dibattito sul delicato argomento della sicurezza; obiettivo centrato se si considera che lo scopo prefissato assieme a Pelaschier era proprio quello di verificare il ruolo della comunicazione e dell’informazione per sensibilizzare gli stessi utenti del mare ad affrontare il liquido elemento con la necessaria esperienza”. Così, dopo i saluti del vicesindaco Massimo Brini anche a nome del commissario Aiat Giannino Ciuffarin, di Giuseppe Napoli presidente della Federsanità, di Claudio Cojutti, presidente del Circolo della stampa di Udine soffermatosi sulla figura del giornalista-comunicatore, Guglielmo Berlasso, direttore regionale della Protezione Civile intervenuto anche a nome dell’Assessore Paolo Ciani ha illustrato l’impegno del Friuli-Venezia Giulia per la sicurezza su terra e in mare. Una regione all’avanguardia, che metterà a disposizione degli utenti il sito Internet della Protezione civile con le informazioni ambientali e meteo, comprese quelle meteomar, dispone già di sistemi avanzati Gps per il rilevamento, ed è in grado di effettuare salvataggi in mare, anche notturni con gli elicotteri. Argomenti sui quali è andato ancor più a fondo Elio Carchietti, direttore regionale del 118-elisoccorso, presentando dettagliatamente l’elisoccorso in mare e auspicando un raccordo effettivo con tutte le autorità che operano per la sicurezza in mare. Ha citato un dato interessante: la guardia costiera nel 2000 ha eseguito 4092 missioni in mare soccorrendo 7246 persone, la gran parte nelle acque prossime alla costa, nelle quali, per navigare, fino a 300 metri dalla riva non è necessaria alcuna dotazione di sicurezza. Mentre, per contro, a bordo delle imbarcazioni sono imposte dotazioni mediche quasi mai utilizzate o utilizzabili. A bordo, ha poi suggerito Battiston, anche nelle regate d’altura dovrebbe essere imposta la presenza tra i membri dell’equipaggio di almeno un esperto nel primo soccorso. Accorgimento già esistente nelle regate oceaniche, di lunga durata, nelle quali, ha ricordato Pelaschier, c’è un medico a bordo. Mentre Willi Mercante dell’Agenzia regionale della sanità ha parlato dell’impegno della Regione attraverso il piano delle emergenze, Maurizio Cossutti, “progettista dell’anno”, costruttore di Cometa, la barca vincitrice della Barcolana ha spiegato che a nulla servono l’impegno, del progettista e del costruttore, per la sicurezza, se la stessa realizzazione non viene affidata ad artigiani e professionisti esperti nella lavorazione dei materiali. Silvio Cicuto, progettista, ha quindi illustrato la sua idea per la creazione di un pontile sull’arenile, per consentire, fra l’altro anche l’attracco delle piccole imbarcazioni da diporto che fanno riferimento alla spiaggia. Alberto Rizzi, skipper, ha poi ricordato alcuni episodi critici da lui vissuti anche in Adriatico a causa dell’imperizia, spesso palese, di naviganti improvvisati. Pelaschier ha affermato “che andar per mare è una scelta, e quindi va accompagnata da una accurata preparazione per poterne godere pienamente i benefici. Ecco dunque la necessità di valorizzare la scuola del mare, ma anche di trasmettere con semplicità i valori della marineria ma anche i diversi aspetti dell’andar per mare. Occorre però che chi sceglie di fare l’armatore, lo skipper che poi sposa le decisioni dello stesso, siano sostenuti da norme chiare, da regolamenti efficaci e attuali”. “Sulle barche d’altura siamo costretti a trasportare troppo cose mai utilizzate, anche tra le dotazioni di sicurezza”, ha poi precisato. “Sarebbe invece opportuno - ha aggiunto - che fosse realizzata una sorta di scatola nera anche per le imbarcazioni, per poter avere il controllo del mezzo e consentire anche a progettisti e costruttori di trarre esempio e utili informazioni dalle esperienze di tutti i naviganti”. Pelaschier ha concluso il convegno auspicando che quello di Lignano Sabbiadoro divenga un appuntamento periodico nel quale le entità rappresentate si possano confrontare sui risultati raggiunti e possano attingere informazioni e suggerimenti atti a ottimizzare la sicurezza in mare.

Aggiornata il 16 maggio 2013