Federsanità ANCI FVG
Federsanità ANCI FVG
Chiudi

Notizie

Ai vertici in Italia per minore fuga di pazienti in altre regioni. Basso il numero di parti cesarei. Riabilitazione: metà ai privati

Il Messaggero Veneto

7 settembre 2015

Efficienti e attrattivi Il Ministero promuove gli ospedali friulani

di Elena Del Giudice UDINE Con una percentuale di parti con taglio cesareo attorno al 22 per cento, il Fvg è al primo posto in Italia per appropriatezza in questo particolare intervento, necessario solo in pochi e selezionati casi. A fronte di una riduzione significativa dell’attività totale per acuti, scesa a livello nazionale da 8,98 milioni del 2014 a 8,68 milioni nel 2014 (meno 3,3 per cento), il Friuli Venezia Giulia si piazza nel gruppo delle regioni di testa nelle quali la riduzione è stata maggiore, con una flessione del 4,59 per cento a fronte del +1,35 della Basilicata, +1,15 della Val d’Aosta e +0,53 della Sardegna.
Rispetto al 2013, il tasso di ospedalizzazione (standardizzato per età) per acuti per l’anno 2014 in Italia si riduce da 104 a 99,6 dimissioni per mille abitanti in regime ordinario e da 39 a 35,1 dimissioni in regime diurno per mille abitanti; si osserva, inoltre, una discreta variabilità regionale.

Complessivamente in Italia circa 7,9 ricoveri per mille abitanti (attività per acuti in regime ordinario) avvengono fuori regione, con forti differenze: la quota più alta di ricoveri fuori regione si riscontra in Molise, Basilicata, Valle d’Aosta e Calabria, mentre la quota più bassa, sempre in regime ordinario, in Lombardia, Provincia autonoma di Bolzano, Veneto, Friuli e Toscana. E ancora, il Fvg è una delle regioni in cui la maggiore durata della degenza è giustificata dalla maggiore complessità e non è imputabile a inefficienza organizzativa; in questo contesto la nostra regione si colloca subito dietro al Veneto e prima di Lombardia, Marche, Piemonte e Liguria. Sono alcuni dati contenuti nel Rapporto annuale sull’attività di ricovero del ministero della Salute che mette a disposizione, in un volume di circa 400 pagine, una incredibile mole di dati sull’attività di ricovero registrata nelle regioni italiane.

Complessivamente nel 2014 nei vari ospedali pubblici e privati del Fvg sono stati rilevati 180 mila 138 ricoveri, di questi 136 mila 122 in regime ordinario e 44 mila 16 in regime diurno. La maggior parte dei ricoveri attiene all’attività medica ((94 mila 698), la restante parte a quella chirurgica (85 mila 440). Sono stati 13 mila 180 i ricoveri generati da un qualche tipo di trauma, con una netta maggioranza (53 per cento) classificati come “altro tipo di incidente o intossicazione”. Gli infortuni sul lavoro (418 ricoveri nel 2014) hanno rappresentato il 3,2 per cento del totale (riferito ai 13 mila 180 ricoveri provocati da traumi), contro una media Italia del 2,4 per cento; gli incidenti in ambiente domestico hanno provocato 642 ricoveri, 4,9 per cento (media Italia 19,5); gli incidenti stradali sono responsabili di 819 ricoveri (6,2 per cento) il dato nazionale è 8,6 per cento; la violenza altrui è stata identificata come causa in 64 casi, 0,5 per cento (media Italia 1 per cento). Ben 108 i tentativi di suicidio (0,8 per cento), media nazionale 1 per cento. Sempre nel 2014 sono stati 2 mila 678 i ricoveri per attività di riabilitazione in regime ordinario, svolta prevalentemente da strutture pubbliche (Aziende ospedaliere, ospedali a gestione diretta, policlinici universitari) con una quota importante al privato che ha intercettato mille 199 ricoveri (44,8 per cento). In linea con il dato nazionale i giorni di degenza legati al parto (3,1 giorni).

Complessivamente nel 2014 sono stati eseguiti 7 mila 107 dimissioni di neonati sani, di cui 6 mila 471 da istituti pubblici e 636 da privati (l’unica struttura privata che in regione ha un reparto maternità è il Policlinico San Giorgio di Pordenone). I neonati nello stesso anno sono stati 9 mila 463, di cui 755 hanno visto la luce al San Giorgio, i restanti negli altri ospedali. Sugli 8 mila 555 parti registrati, solo il 22,2 per cento ha richiesto il cesareo ed è in assoluto la percentuale più bassa d’Italia, dove la media è del 35,9 per cento (con il 62,3 per cento raggiunto dalla Campania).
Non si registrano grandi differenze tra Aziende ospedaliere, ospedali a gestione diretta o strutture private nella pratica del cesareo. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Rapporto SDO 2014

----------------------------------------
RAPPORTO SDO 2014

Il Rapporto sui ricoveri ospedalieri fotografa l'attività di ricovero e cura per acuti degli ospedali italiani, pubblici e privati, in modo affidabile e completo.

Nell’anno 2014 sono stati erogati 9.526.832 ricoveri ospedalieri, corrispondenti ad un totale di 63.129.031 giornate con una riduzione rispetto al 2013 di circa 315 mila ricoveri (-3,2%) e di circa 1.184.000 giornate (-1,8%) . La degenza media per Acuti si mantiene pressoché costante da diversi anni intorno al valore di 6,8 giorni, mentre per le degenza medie per Riabilitazione e per Lungodegenza si osserva un decremento a partire dal 2009; per l’anno 2014 la degenza media per riabilitazione in regime ordinario è pari a 26,3 giorni, in leggero aumento rispetto all’anno precedente (25,7 giorni), mentre la degenza media per l’attività di lungodegenza è pari a 27,7 giorni, sostanzialmente invariata rispetto al valore dell’anno precedente (27,6 giorni).

Rispetto al 2013 il numero complessivo di ricoveri ordinari per Acuti si riduce da 6.634.977 a 6.486.438 (-2,2%), con una corrispondente diminuzione delle giornate di ricovero da 44.802.526 a 44.089.980 (-1,6%); il numero di ricoveri in regime diurno effettuati si riduce da 2.345.258 a 2.194.241 (-6,4%), per una corrispondente diminuzione di giornate da 6.497.781 a 6.033.527 (-7,1%).

Per maggiori informazioni, consulta:

Rapporto sull'attività di ricovero ospedaliero 2014 (pdf, 7 Mb), realizzato dall'Ufficio VI della Direzione generale della Programmazione sanitaria.

Tavole SDO (rinvia alla sezione Dati - Tavole e indicatori, in cui sono scaricabili in formato xls sia le tavole del Rapporto SDO 2014 sia le tavole sinottiche con il quadro riassuntivo di tutte le Regioni con riferimento ai principali indicatori).

Aggiornata il 7 settembre 2015